La scelta del solvente sbagliato per la pulizia e lo sgrassaggio, può costare molto denaro ad un’azienda!
Il problema dello sgrassaggio, della preparazione delle superfici, della rimozione dei contaminanti, della rimozione dei rivestimenti, non si risolve solo con la scelta del solvente più economico e con buone prestazioni, ma dobbiamo valutare anche che il solvente sia sicuro nella manipolazione, nello stoccaggio e facilmente smaltibile un volta esausto; praticamente va fatta una valutazione a 360°.
La sicurezza sulla manipolazione e l’uso, va ad incidere sulla sorveglianza sanitaria dell’operatore (visite mediche specifiche), mentre lo stoccaggio, soprattutto di prodotti tossico/nocivi o infiammabili, va ad influire su una eventuale polizza assicurativa aziendale.
Lo smaltimento è più oneroso se il solvente in questione rientra nella classificazione di rifiuto pericoloso.
Un rifiuto ha caratteristiche di pericolosità se è esplosivo, comburente, infiammabile, irritante, tossico, cancerogeno, corrosivo, infettivo, mutageno, sensibilizzante, ecotossico.
Per i Rifiuti Chimici Pericolosi, i costi di smaltimento possono variare da 200 a 500 € per tonnellata, a seconda della pericolosità e delle norme speciali applicabili. Per i Rifiuti Chimici Non Pericolosi, i costi oscillano tra i 100 e 200 € per tonnellata. Un bella differenza, se l’azienda procude parecchio rifiuto!
La questione che spesso e volentieri ci troviamo ad affrontare, proponendo solventi alternativi ai nostri clienti o a chi ci contatta è: “Uso solventi generici a basso costo e quindi, qual è il problema?”
- PROBLEMI E RISCHI
I comuni solventi idrocarburici e gli idrocarburi clorurati sono spesso tossici e non risciacquabili con acqua.
MEK, acetone, toluene ed etanolo sono altamente infiammabili e tossici, e anche i solventi organici come il d-limonene, l’NMP, l’NEP non sono più considerati “sicuri”.
L’accumulo di vapori dovuto a solventi ad alto contenuto di COV comporta notevoli rischi di incendio, nonché rischi per la salute, senza contare che molti COV intervengono nell’equilibrio del metano (CH4), prolungando la sua permanenza in atmosfera e contribuendo così all’incremento dell’effetto serra (GWP).
Altro problema sono gli HCFC, presenti ancora in alcuni solventi. Un certo numero di HCFC, il tetracloruro di carbonio e il tricloroetano sono esempi di sostanze che riducono lo strato di ozono (ODP).
Alcuni agenti chimici come i solventi clorurati (sostanze o preparati) hanno, a medio o lungo termine, effetti cancerogeni, mutageni o tossici sulla riproduzione. Sono pertanto chiamati prodotti CMR.
- LE SOLUZIONI
Non esistono soluzioni di solventi universali per tutte le applicazioni industriali e il basso costo per litro di molti solventi è estremamente fuorviante e costa alle aziende un sacco di soldi, in quanto l’azienda stessa non è in grado di stimare quanto prodotto usa e quanto ne perde effettivamente per evaporazione. L’attenzione dovrebbe essere rivolta all’uso della giusta chimica per problemi specifici e concentrarsi su tutti i costi del ciclo di vita al fine di ridurre i costi.
Si può fare un semplice esempio:
Il punto di infiammabilità dell’acetone è -20°C ed è quindi pericolosamente infiammabile. Per alcune applicazioni di pulizia, dove si richiede una superficie particolarmente asciutta ed una velocità di evaporazione rapida, possiamo poporre dei sostituti dell’acetone che hanno una velocità di evaporazione controllata e un flash point di 29°C che elimina il potenziale di incendi distruttivi. Dal punto di vista dei costi del ciclo vita, 1 litro di questa tipologia di prodotti, utilizzato per la pulizia, equivale a circa 5/6 litri di acetone. Questa significativa differenza la otteniamo grazie ad punto di infiammabilità più alto e ad un tasso di perdita per evaporazione molto più basso (tensione di vapore più bassa rispetto all’acetone).
Inoltre, una minore perdita per evaporazione, significa una pulizia più efficiente e veloce perché l’operatore non deve riapplicare costantemente il solvente. La riduzione dei costi OHS&E (means Occupational Health, Safety and Environment) riduce ulteriormente il costo totale del ciclo vita dei solventi alternativi.
Qualora non si necessiti di una particolare velocità di evaporazione rapida, possiamo optare per solventi di sicurezza non infiammabili, con flash point superiore a 60°C, oppure addirittura possiamo proporre dei detergenti enzimatici, particolarmente efficaci su inquinamento organico da oli e grassi.
Purmate vanta, a catalogo, diversi sostituti di solventi CMR pericolosi, nocivi, irritanti o altamente infiammabili. Utilizzando una chimica innovativa e di alto livello tecnologico, disponiamo di formulazioni specifiche per il lavaggio di pezzi, lo sgrassaggio intensivo di macchinari e superfici, la rimozione di vernici, rivestimenti, resine, sigillanti, colle, oli, grassi e lubrificanti.